Al centro dell’evoluzione tecnologica dagli anni 1970, l’infocentro informatico costituisce un pilastro poco conosciuto ma fondamentale per la gestione dei dati in azienda. Nato da un bisogno cruciale di facilitare il reporting e l’analisi dei dati senza disturbare i sistemi di produzione, questo concetto ha aperto la strada a metodi moderni come il Data Warehouse o l’attuale Data Mesh. L’infocentro si presenta originariamente come una soluzione cardine, che unisce centralizzazione e condivisione delle informazioni essenziali per il processo decisionale, gestendo al contempo la crescente complessità dei database e dello storage. Mentre le esigenze delle organizzazioni si intensificano, comprendere questa eredità tecnologica permette di apprezzare le fondamenta su cui si basano oggi i sistemi informativi complessi e le loro architetture innovative.
In un contesto in cui le aziende devono analizzare continuamente volumi di dati sempre più importanti, gli infocentri storici giocano ancora un ruolo non trascurabile in alcuni ambienti specifici, in particolare nelle PMI o in certi settori pubblici. La loro progettazione illustra un’epoca in cui la potenza di calcolo era centralizzata su macchine principali, offrendo un accesso in tempo differito ma sicuro a dati consolidati. Da questa architettura deriva tutta una famiglia di soluzioni informatiche, ciascuna adattando il modello per migliorare l’efficienza, la reattività e la disponibilità delle informazioni strategiche. Il passaggio da un’elaborazione centralizzata a un’informatica decentralizzata offre un contrasto sorprendente con le nuove architetture basate sulla governance distribuita, sottolineando l’importanza di rivedere i ruoli che l’infocentro continua a occupare nella trasformazione digitale delle organizzazioni.
- 1 Origini e funzionamento fondamentale dell’infocentro informatico
- 2 I limiti dell’infocentro e l’emergere del Data Warehouse
- 3 Applicazioni contemporanee dell’infocentro in aziende e istituzioni
- 4 L’evoluzione verso le architetture decentralizzate: dal Data Warehouse al Data Mesh
- 5 Usi pratici, benefici e consigli per l’implementazione di un infocentro
Origini e funzionamento fondamentale dell’infocentro informatico
L’infocentro informatico risale agli anni 1970, un’epoca in cui le aziende affrontavano grandi difficoltà nel gestire efficacemente i propri database voluminosi e in continua evoluzione. Inizialmente, il modello si basava su un computer centrale potente, che comunicava con terminali passivi come schermi a tubo catodico o stampanti. Questa architettura centralizzata permetteva di allocare la potenza di calcolo necessaria per interrogare database complessi senza impattare le operazioni di produzione.
Gli utenti inviavano richieste tramite linguaggi informatici avanzati per l’epoca, come BASIC, FORTRAN o APL. L’implementazione dell’infocentro ha in particolare permesso agli analisti di disporre di un database duplicato, evitando così i rischi di sovraccarico dei server di produzione e garantendo la continuità delle registrazioni e degli aggiornamenti critici. Questo doppio approccio – da un lato dedicato alla immissione dati, dall’altro all’analisi – era innovativo in un’epoca in cui i sistemi informativi erano generalmente molto più rigidi e meno performanti di quelli odierni.
In sintesi, il ruolo essenziale di un infocentro è centralizzare l’archiviazione dei dati provenienti da applicazioni aziendali varie, ottimizzandone l’accesso per le query decisionali. Questa centralizzazione ha facilitato la creazione di report dettagliati — o reporting — da parte dei manager e dei dirigenti. Tra gli usi tipici, si trovano:
- La consolidazione delle informazioni finanziarie per generare bilanci contabili regolari.
- Il monitoraggio degli indicatori chiave di performance per dipartimento o servizio.
- La gestione delle risorse umane tramite database dedicati al personale e alle pianificazioni.
- L’analisi delle vendite e delle tendenze dei clienti per affinare le strategie di marketing.
| Elemento | Descrizione | Tecnica associata |
|---|---|---|
| Computer centrale | Macchina principale dotata di grande potenza di calcolo | UNIX, VMS, MVS/TSO |
| Terminali passivi | Strumenti di input e output (schermi, stampanti connesse) | Schermi a tubo catodico, macchine da scrivere |
| Linguaggi di query | Mezzi per interrogare e manipolare i database | BASIC, FORTRAN, APL |
Questa organizzazione ha contribuito anche allo sviluppo delle architetture di computer personali, permettendo che l’elaborazione dei dati fosse localizzata sulla postazione utente pur garantendo l’affidabilità delle basi centralizzate. Così, già dagli anni 1980, infocentri specializzati, soprattutto per la gestione delle risorse umane, sono nati per rispondere a esigenze di business specifiche con una migliore accessibilità.

I limiti dell’infocentro e l’emergere del Data Warehouse
Se l’infocentro è stata una svolta importante dal punto di vista della gestione dei dati e del sistema informativo decisionale, questo modello non era privo di difetti, particolarmente evidenti quando le aziende hanno iniziato a moltiplicare le loro applicazioni di business. Tra le principali limitazioni più frequentemente riscontrate, si possono citare:
- Consumo elevato di risorse informatiche: Il modello di centralizzazione impegnava pesantemente le macchine centrali, limitando la scalabilità e la performance nei periodi di forte attività.
- Integrazione limitata dei dati: In generale, un infocentro si collegava a una sola fonte d’informazione, creando silos e impedendo analisi trasversali.
- Assenza di storicizzazione: I dati non erano sempre storicizzati, limitando le analisi temporali e le tendenze a lungo termine.
- Costi elevati: La duplicazione dei database e la necessità di hardware costoso comportavano spese significative, talvolta scoraggianti.
Di fronte a questi limiti, il concetto di Data Warehouse è emerso negli anni 1990 come risposta alle complesse sfide legate alla molteplicità delle fonti e all’aumento volumetrico dei dati. Il Data Warehouse offre:
- Una conservazione storicizzata dei dati, che permette di tornare indietro nel tempo e analizzare le tendenze.
- Un’architettura dati organizzata in silos grazie ai Datamart, per rispondere alle esigenze specifiche dei diversi business.
- Una migliore performance con processamenti in background e accesso ottimizzato 24/7.
- La capacità di integrare dati provenienti da più applicazioni di business, rompendo i silos tradizionali.
| Aspetto | Infocentro | Data Warehouse |
|---|---|---|
| Numero di fonti integrate | 1 o molto poche | Multiple |
| Storicizzazione | Spesso assente | Sì |
| Performance | Meno ottimizzata | Accessibile 24/7 |
| Costi | Elevati | Da moderati a elevati a seconda dei casi |
Più che un’evoluzione semplice, il passaggio dal modello infocentro a quello di Data Warehouse ha segnato una svolta fondamentale verso quella che oggi chiamiamo informatica decisionale o business intelligence. Questa transizione ha permesso alle aziende di migliorare notevolmente l’efficienza e la pertinenza dei loro report, aiutando così i decisori a prendere decisioni strategiche basate su dati più affidabili e integrati.
Applicazioni contemporanee dell’infocentro in aziende e istituzioni
Nonostante i significativi progressi tecnologici apportati dal Data Warehouse e dai moderni sistemi di business intelligence, l’infocentro rimane uno strumento pertinente in alcuni contesti, soprattutto per organizzazioni con esigenze più modeste o specifiche. Nel 2025, diverse istituzioni e PMI continuano a utilizzare infocentri, spesso sotto forma di software o tramite servizi Cloud su misura. Ecco alcuni ambiti di applicazione:
- Ambito ospedaliero: Diversi ospedali sfruttano ancora infocentri per gestire e analizzare i propri dati interni, soprattutto nella gestione delle risorse mediche e nel monitoraggio dei pazienti.
- Gestione pubblica: Organizzazioni pubbliche come ministeri o istituti di ricerca (come il CNRS) mantengono infocentri per consolidare le loro basi dati decisionali.
- Piccole e medie imprese: Alcune PMI preferiscono soluzioni semplificate per centralizzare e analizzare i loro dati senza ricorrere a infrastrutture complesse o costose.
Diversi editori di soluzioni IT offrono oggi software di infocentro adatti, accessibili in modalità SaaS o integrati nel Cloud, che permettono un rapido dispiegamento e costi controllati. Tra questi attori, si citano ad esempio CTI Santé, gruppo Esus, e id Logiciel, specializzati in infocentri settoriali.
| Tipo di organizzazione | Uso principale | Vantaggi del modello infocentro |
|---|---|---|
| Ospedali | Gestione dati pazienti e amministrazione | Semplicità, sicurezza e disponibilità locale |
| Istituzioni pubbliche | Raccolta dati di ricerca e amministrazione | Consolidamento e affidabilità |
| PMI | Analisi interna e reporting finanziario | Costo ridotto e rapidità di implementazione |
Tuttavia, in un periodo in cui agilità e rapidità di accesso alle informazioni in tempo reale diventano criteri cruciali, questi infocentri devono spesso coesistere con architetture più moderne. Ne beneficiano quindi di backup e ottimizzazioni regolari per continuare a fornire un valore strategico in complemento a strumenti più recenti.

L’evoluzione verso le architetture decentralizzate: dal Data Warehouse al Data Mesh
Mentre l’infocentro informatico e il Data Warehouse si basavano su modelli centralizzati o semi-centralizzati di gestione dei dati, l’avvento del Data Mesh rappresenta un cambiamento radicale nel modo di affrontare l’architettura informatica e la governance dei dati nel 2025.
Il Data Mesh propone di decentralizzare la proprietà dei dati responsabilizzando ogni dominio di business affinché gestisca i propri dati come un prodotto, con una governance federata. Questo approccio risponde alle debolezze osservate negli infocentri, in particolare al collo di bottiglia creato dalla centralizzazione e alle difficoltà di integrazione delle molteplici fonti.
- Ogni team di business diventa proprietario e responsabile dei dati che produce.
- Un’architettura distribuisce i carichi e favorisce l’agilità nell’accesso alle informazioni.
- Il sistema consente una disponibilità quasi immediata dei dati, eliminando i ritardi osservati negli infocentri centralizzati.
- Favorisce l’uso di strumenti di Intelligenza Artificiale in tempo reale grazie a dati freschi e affidabili.
Le aziende più innovative, in particolare nel settore bancario, adottano questo modello nel 2025 per sostituire i vecchi magazzini dati centrali, permettendo ai loro team di conformità e ai dipartimenti analitici di accedere direttamente ai dati critici. Di fatto, il Data Mesh dispiega un vero e proprio ecosistema dinamico che migliora la reattività e la qualità delle decisioni strategiche, superando così le limitazioni storiche dell’infocentro.
| Caratteristica | Infocentro | Data Warehouse | Data Mesh |
|---|---|---|---|
| Centralizzazione | Alta | Media | Bassa (decentralizzato) |
| Gestione degli accessi | Via IT centralizzata | Via IT specializzata | Governance federata |
| Disponibilità dei dati | Ritardo (spesso T+1) | Tempo reale o quasi tempo reale | Tempo reale |
| Scala | Limitata | Elevata | Molto elevata |
Questa evoluzione simboleggia il passaggio da un’informatica statica a un’informatica dinamica, capace di accompagnare la crescente complessità delle esigenze di business e del trattamento massivo dei dati nell’era dell’intelligenza artificiale e del Big Data.

Usi pratici, benefici e consigli per l’implementazione di un infocentro
Nonostante la tendenza sia verso la decentralizzazione dei dati, l’infocentro rimane una soluzione preziosa in alcuni contesti dove semplicità, sicurezza e rapidità di accesso controllata sono prioritarie. Ecco alcuni benefici concreti e raccomandazioni per realizzare con successo la sua implementazione:
- Sicurezza dei dati sensibili: Centralizzare dati critici in un infocentro facilita l’implementazione di controlli accesso rigorosi e procedure di backup.
- Facilitazione del reporting operativo: L’infocentro offre accesso rapido ai dati consolidati per produrre report regolari e standardizzati, senza impattare sulle operazioni correnti.
- Riduzione dei rischi tecnici: Separando i sistemi di analisi da quelli di produzione, si riducono i rischi di guasti o corruzione dei dati.
- Supporto al processo decisionale: Offrendo un punto unico di accesso ai dati chiave, rafforza la capacità dei team decisionali di basarsi su informazioni affidabili.
Per riuscire nel progetto di infocentro, si consiglia di:
- Valutare con precisione le esigenze di business per adattare l’infrastruttura.
- Scegliere strumenti compatibili con i sistemi esistenti e scalabili.
- Assicurare una governance chiara e regole di accesso ben definite.
- Prevedere un piano di manutenzione regolare e una supervisione tecnica.
- Favorire la formazione degli utenti per garantire una buona adozione.
| Buone pratiche | Descrizione | Vantaggi |
|---|---|---|
| Centralizzazione controllata | Raggruppare i dati essenziali limitando duplicazioni inutili | Performance e semplicità |
| Sicurezza avanzata | Controllare gli accessi e salvare regolarmente i dati | Maggiore fiducia e conformità |
| Formazione utenti | Formare i team per ottimizzare l’uso degli strumenti | Adozione fluida e aumento di produttività |
In definitiva, l’infocentro informatico rimane un componente strategico dell’ecosistema IT di un’organizzazione, la cui scelta dipenderà dalle ambizioni, dalle dimensioni e dal settore aziendale. La sua integrazione riuscita può offrire vantaggi significativi, soprattutto in termini di efficienza, sicurezza e controllo.
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Un infocentro è un sistema che centralizza e duplica i dati di un’azienda in uno spazio unico per permettere analisi senza disturbare le applicazioni di produzione.
Perché sono stati creati gli infocentri?
Sono stati creati per evitare che le richieste di analisi bloccassero i sistemi di immissione dati, permettendo agli analisti di lavorare su una copia dei dati in totale sicurezza.
Si basava su un computer centrale potente connesso a terminali passivi, usando linguaggi come BASIC o FORTRAN per interrogare i database.
In cosa differisce un infocentro da un Data Warehouse?
L’infocentro è limitato a una o poche fonti dati, consuma molte risorse e non sempre storicizza le informazioni. Il Data Warehouse integra più applicazioni, organizza i dati e li conserva nel tempo.